lunedì 24 agosto 2015

La lettera della dirigenza SIAE per presentare il nuovo sito

Tra la fine di luglio e l'inizio di agosto gli associati SIAE hanno ricevuto una lettera (firmata dal Direttore Generale Blandini) in cui viene presentato il nuovo sito web e i nuovi servizi online per autori e utilizzatori di opere ad esso connessi (compresi quelli che saranno attivati nei prossimi mesi).
Il nuovo sito viene presentato come una parte fondamentale di "un percorso di rinnovamento, che vuole rispondere a esigenze manifestate, direttamente o indirettamente, dai nostri interlocutori di riferimento". Sarà la volta buona?
Riportiamo il testo integrale della lettera.


Cari Associati,
Come forse avrete avuto modo di vedere, dallo scorso 15 luglio la Società ha un nuovo sito. Noi lo troviamo semplice e funzionale, e speriamo che anche voi siate d'accordo con questa valutazione.
Ma la cosa che ci preme maggiormente è condividere con voi la logica che ci ha portati a cambiare www.siae.it e a trasformarlo in qualcosa di diverso.
Negli ultimi anni la Società ha intrapreso un percorso di rinnovamento, che nelle nostre intenzioni vuole rispondere a esigenze manifestate, direttamente o indirettamente, dai nostri interlocutori di riferimento: utilizzatori, stakeholder e soprattutto voi, i nostri Associati. I cambiamenti che stiamo realizzando hanno già portato i primi frutti, traducendosi in una serie di iniziative concrete, alcune delle quali vi saranno sicuramente note: come l'azzeramento della quota associativa per gli autori ed editori Under 30, e per le start up editoriali.
Inoltre, abbiamo intrapreso un percorso di semplificazione delle tariffe iniziando da quelle per le feste private e, con il nuovo sito, esposto in modo più chiaro i criteri di determinazione dei compensi e le tabelle di riferimento: un gesto di trasparenza che riteniamo opportuno.
In questo allineamento tra ciò che siamo stati e ciò che vorremmo diventare, la qualità della nostra presenza online assume una rilevanza fondamentale.
Il nuovo sito non consta solo di mere modifiche grafiche, che pure speriamo rendano l'esperienza della navigazione più piacevole. E’ uno strumento che punta a semplificare la vita dei nostri utilizzatori e di voi Associati, e che si configura come un effettivo canale di servizio e comunicazione della Società.
E’ possibile richiedere la licenza per la musica di feste private online, con pochi passaggi.
E ancora: abbiamo dedicato una sezione al Diritto d'Autore in cui spieghiamo con semplicità che cos'è, e perché il lavoro, l'impegno e la dedizione di chi crea meritino essere tutelati.
Crediamo infatti che il primo modo per difendere i nostri Associati e le loro opere d'ingegno sia contribuire fattivamente a diffondere la cultura del diritto d'autore, che ancora oggi risulta spesso poco compresa.
Ma questi sono solo i primi passi. Stiamo ripensando anche il Portale Associati, che oggi si chiama Portale Autori ed Editori, e lo vogliamo rendere uno spazio più utile, in cui possiate sentirvi a vostro agio.
In altre parole, stiamo cambiando all'interno e vogliamo comunicarlo meglio all'esterno. Siamo solo all'inizio della strada: ma siamo determinati ad arrivare in fondo. E puntiamo a rendere tutti voi sempre più orgogliosi di appartenere a questa Società.

Gaetano Blandini


martedì 11 agosto 2015

Illegittimi i bollini Siae e scattano i rimborsi

La Società italiana degli autori ed editori chiamata a rimborsare due editori che riceveranno 250mila euro per tasse non dovute. Ora decine di editori potrebbero passare alla cassa.

Per capire meglio, leggi anche "Il fantastico mondo dei bollini" e "Si può chiedere il rimborso per i bollini SIAE pagati in passato?".

La faccenda dei bollini sta volgendo al termine, ormai demandata al parere della Cassazione a cui la SIAE ha già annunciato di volere ricorrere. Ma andiamo con ordine. Due anni fa esatti la Commissione Tributaria del Lazio si è pronunciata, giudicandoli illeciti, sui bollini SIAE che gli editori devono apporre sui supporti non cartacei (tipicamente CD e DVD), rifacendosi ad una sentenza del novembre 2007 con cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha ritenuto illegittima la norma italiana introdotta nel 2000 e che nonostante ciò la SIAE ha applicato fino a tutto il 2008.
Per quasi un decennio la SIAE avrebbe (in attesa della Cassazione il condizionale è d’obbligo) incassato fino a 10 milioni di euro l’anno in modo non regolare.

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La Corte d’Appello di Roma ha intimato alla SIAE di rimborsare a due editori milanesi la somma di 250mila euro (209mila per le tasse non dovute a cui si aggiungono gli interessi maturati), cifra che dovrà essere pagata subito a causa dell’esecuzione immediata della sentenza, un precedente che potrebbe spingere altri editori – nell’ordine di diverse decine – a chiedere a loro volta un rimborso.
Un serio grattacapo per il tesoriere della SIAE che può trovare un lenitivo nella giustizia stessa. La Corte di Cassazione a febbraio del 2012 ha demandato ai giudici tributari il compito di redimere questioni simili, universo in cui ci sono due anni di tempo (contro i dieci della giustizia ordinaria) per chiedere rimborsi, procedura alla quale potranno sottostare solo quegli editori che hanno già avviato azioni legali al più tardi ad inizio 2014.
L’aspetto più grave, in questa lunga e penosa querelle, è il ruolo della SIAE che, già sconfitta nel 2007, si è rifiutata di procedere con i rimborsi, obbligando i postulanti ad adire le vie legali.

Articolo di Giuditta Mosca, pubblicato il 29/07/2015 su Wired.it e rilasciato con licenza Creative Commons BY-NC-ND (vedi versione originale).