In attesa della riforma... forzata. Il recepimento della direttiva Barnier
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In realtà, come abbiamo già segnalato, il testo definitivo della direttiva non si è espresso direttamente sul tema e ha preferito procedere in modo più cauto e probabilmente più velato.
In sostanza il legislatore europeo non ha ritenuto prioritario stabilire che i paesi membri dell’UE rimuovessero riserve legislative a favore di situazioni monopolistiche; al contrario si è invece concentrato sulla creazione di un mercato dei diritti d’autore e connessi che abbia realmente un carattere transnazionale e che risponda a tangibili criteri di trasparenza ed efficienza degli enti preposti.
Questo libro è stato chiuso in redazione nell’aprile del 2015 proprio a un anno dalla scadenza imposta dalla direttiva per la sua implementazione da parte degli stati membri (10 aprile 2016). Al momento della chiusura redazionale dell’opera, non si è registrato alcun serio cenno sul tema da parte del legislatore italiano (che sembra sempre impegnato in faccende ben più urgenti); mentre da parte della nuova dirigenza SIAE (nella persona del presidente Filippo Sugar, eletto dopo le dimissioni forzate di Gino Paoli) si sono viste solo alcune promesse di rinnovamento fatte in occasione di interviste giornalistiche.[17]
Non è da escludere che, come spesso accade, l’Italia se la prenda comoda e arrivi a ridosso della scadenza con una legge che non fa altro che riprodurre pedissequamente passaggi sostanziosi della direttiva.
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17. Si veda ad esempio l'intervista a Sugar comparsa su Repubblica.it il 21 marzo 2015: www.repubblica.it/spettacoli/musica/2015/03/21/news/siae_filippo_sugar-110137343/.
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