Libro | Cap. 2 - Par. 1

La SIAE e gli autori [torna all'indice del libro]


Premessa del capitolo

In questo capitolo cercheremo di fare chiarezza sui vari meccanismi che regolano il rapporto tra la SIAE e gli autori che vogliono utilizzare i suoi servizi e più in generale su come la SIAE si occupa della gestione e intermediazione dei diritti che le vengono affidati.

a) SIAE o non SIAE?

Molti autori che si affacciano per la prima volta a questo mondo si chiedono – forse ingenuamente – se sia in qualche modo obbligatorio associarsi alla SIAE per esercitare la loro attività creativa. Altri si chiedono quando indicativamente arrivi per un autore il momento di iscriversi.
Come principio generale, bisogna tener presente che l’iscrizione alla SIAE non è mai strettamente necessaria, anche se in alcuni casi risulta vivamente consigliabile (per usufruire dei servizi che in Italia solo la SIAE di fatto può offrire), mentre in altri casi diventa una scelta obbligata perché a richiederlo sono le case discografiche o le case editrici con cui l’autore ha deciso di collaborare. Al di là di queste ipotesi, è difficile definire a priori quando per un autore sia arrivato il momento di iscriversi; bisogna analizzare le esigenze del caso concreto.
Rimanendo su un piano meramente monetario, l’iscrizione ha senso solo dal momento in cui i costi di iscrizione sono inferiori a quanto un autore pensa di poter incassare come proventi SIAE dalle sue opere. Sarebbe infatti una beffa trovarsi a dover versare alla SIAE più denaro di quanto si raccoglie. Bisogna quindi riuscire a fare una stima abbastanza affidabile di quanto sia il potenziale “giro d’affari” che un autore può generare affidando la raccolta dei diritti d’autore alla SIAE.

b) Associazione vs mandato

Quali sono le modalità con cui un autore può usufruire dell’intermediazione della SIAE? L’attuale regolamento SIAE prevede due diverse forme di rapporto contrattuale: è possibile diventare associato; in questo caso si può partecipare a tutti gli effetti alla vita dell’associazione e si deve versare una quota di iscrizione annuale. In alternativa è possibile dare mandato per la gestione dei diritti su singole opere o su singoli gruppi di opere; in questo caso non si è veri e propri “membri” dell’ente e la SIAE, oltre a chiedere comunque una quota annuale per il servizio, trattiene delle provvigioni sulle royalties raccolte.
Riportiamo schematicamente i costi relativi alle due modalità:
• associato → € 130,66 all’atto dell’iscrizione + € 152,00 quota annua[1];
• mandante → € 162,66 all’atto del conferimento mandato + € 61,00 di corrispettivo annuo. [2] Nel caso di mandato inoltre la SIAE trattiene una provvigione percentuale sui proventi raccolti.
Sono esonerati dal versamento del contributo annuo gli autori che abbiano superato gli 80 anni di età o siano stati riconosciuti ciechi, sordomuti o invalidi “permanenti” civili o per servizio. Inoltre dal 1° gennaio 2015 l’iscrizione e le quote annuali sono gratuite per i giovani autori, fino al compimento dei 30 anni.
È importante poi sottolineare che, rispetto al mandato, l’associazione integra un rapporto molto più stretto ed esclusivo tra l’autore e la SIAE. E ciò per effetto del disposto dell’articolo 24 del Regolamento Generale che vieta espressamente agli associati di svolgere qualsiasi attività di gestione dei diritti che non passi per il tramite di SIAE.
Per effetto della protezione assunta dalla Società è vietato all’Associato, quanto al territorio ed ai diritti per i quali la Società ha competenza in relazione al mandato esclusivo conferitole, di:a) rilasciare direttamente permessi di utilizzazione, anche se a titolo gratuito;b) percepire direttamente, in tutto o in parte, i compensi previsti dalla Società in corrispettivo delle utilizzazioni consentite o avvenute, oppure di rinunziarvi, oppure di ridurne l’ammontare.
Come vedremo più avanti, questo si riflette pesantemente sulla possibilità per gli autori iscritti di utilizzare licenze open (Creative Commons e simili).

c) Che cosa succede quando si cessa l’iscrizione o il mandato?

Ci si chiede spesso che cosa succede quando un autore decide di cancellarsi da SIAE e soprattutto se egli continuerà a percepire i proventi relativamente alle opere date in gestione a SIAE prima della cancellazione.
A rigor di logica, la cessazione della qualità di associato comporta anche cessazione della possibilità di usufruire dei servizi di SIAE. Sarebbe come non rinnovare la tessera della palestra però pretendere di continuare a usare gli attrezzi in essa presenti. SIAE versa comunque i proventi raccolti fino alla data dell’effettiva cessazione del rapporto con l’autore.
Dunque, con la cancellazione dell’autore, i brani dichiarati in passato tornerebbero ad essere brani “non gestiti” da nessuna collecting society e si potrà eventualmente decidere se dichiararli presso un’altra società estera o semplicemente rinunciare ai proventi SIAE da essi derivanti. Si tenga presente comunque che ciò non significa affatto che l’opera risulterebbe non più tutelata; semplicemente si perderebbe la possibilità di remunerarsi sfruttando l’intermediazione di una società di gestione. Come abbiamo visto, un’alternativa potrebbe essere il passaggio dallo status di associato a quello di mandante, con cui si dà mandato per la gestione delle opere senza diventare associato.

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1. Fonte: Tariffario associati 2015 (www.siae.it/view.asp?pdf=Sis_Istruzioni_TariffeAssociatoAutore.pdf).
2. Fonte: Tariffario mandanti 2015 (www.siae.it/view.asp?pdf=Sis_Istruzioni_TariffeMandatoAutore.pdf).

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