Un po' di storia[4] [torna all'indice del libro]
La neocostituita società ebbe in Cesare Cantù, già avanti con gli anni, il presidente onorario e nel poliedrico letterato-pittore Tullo Massarani il primo presidente effettivo. Nel primo Consiglio Direttivo figuravano, tra gli altri, l'editore Emilio Treves, i letterati Edmondo De Amicis, Francesco De Sanctis, Giosuè Carducci e i musicisti Antonio Bazzini e Giuseppe Verdi, oltre ad esperti di diritti d'autore, accademici, politici. Fra i suoi fondatori Arrigo e Camillo Boito, Ermanno Loescher, Cesare Lombroso, Terenzio Mamiani, Edoardo Sonzogno, Antonio Stoppani, Giovanni Verga e tre ministri dell'epoca (Domenico Berti, Pasquale Stanislao Mancini e Giuseppe Zanardelli).
L'iniziativa si iscriveva in un quadro storicamente caratterizzato, in Italia e altrove, dal sopravvenire di sistemi normativi organici aventi per oggetto proprio la tutela del diritto d'autore. Infatti la sua fondazione avviene proprio a ridosso della Convenzione di Berna del 9 settembre 1886, che si poneva proprio a tutela della opere letterarie ed artistiche. Inoltre in questo quadro assumeva un determinato rilievo anche il dato fattuale costituito dall'incipiente e crescente fenomeno del consumo di massa delle opere letterarie ed artistiche e della conseguente necessità degli autori e degli aventi diritto di disporre di una struttura organizzativa idonea a rappresentarli e soprattutto a sostituirsi ad essi nella tutela dei loro diritti economici dentro e fuori dai confini nazionali.
Nel 1921 l'ente ottiene dallo Stato il servizio di accertamento e riscossione delle imposte sugli spettacoli teatrali, poi esteso a spettacoli di tipo diverso, e successivamente rinnovata fino al 1999, anno in cui tale imposta viene abolita.
Tra il 1896 e il 1929, la società si trasforma pian piano in organizzazione che opera espressamente in campo economico, prefigurando il suo ruolo di intermediazione tra autori ed esecutori. Infatti nel 1926/1927 trasferisce la sua sede a Roma, diventa "Società Italiana degli Autori ed Editori" ed entra nella Confederazione internazionale delle Società di Autori e Compositori (CISAC).
Nel 1942 diventa formalmente ente pubblico e prende il nome di Ente Italiano per il Diritto d'Autore (EIDA); denominazione che manterrà solo per poco tempo dato che già nel 1945 torna alla precedente denominazione SIAE.
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[4] Paragrafo tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Società_Italiana_degli_Autori_ed_Editori.
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